Il tè nero è una variante di tè ottenuta dalla Camelia Sinensis, questa pianta può essere di alto fusto e superare metri di altezza oppure arrivare a circa un metro e venti ed essere coltivata in cespugli regolari detti anche ‘tavola di raccolta’.

In questa pagina parleremo specificatamente del tè nero, che si differenzia dagli altri tipi di tè per molti aspetti, tra cui la lavorazione.

Le foglie vengono prima esposte ad aria calda per diverse ore per ridurre il contenuto di acqua del 50%/60%. Questo passaggio libera l’enzima responsabile del processo di ossidazione della foglia e serve per ammorbidire la stessa preparandola ai successivi processi di lavorazione.

Segue infatti la rullatura (1 volta per le foglie piccole, 2 per le grandi) che permette agli oli essenziali di diffondersi ed impregnare le gemme.

L’ossidazione è la reazione chimica delle foglie e dei loro componenti (polifenoli) attraverso aria, umidità e calore.

In ultimo segue la cottura e l’asciugatura in appositi forni che arrestano il processo ossidativo.

Ottenuto da foglie completamente ossidate, il suo aroma è dato dagli oli essenziali che offrono un sapore molto ricco ed intenso e un liquore dal colore ambrato. Solitamente si distinguono da 1° a 2° raccolto «flush»

Quanto posso lasciare in infusione il tè nero?

Per una perfetta tazza di tè bisogna fare sempre attenzione a tre parametri: acqua, temperatura e tempo di infusione.

Per il tè nero la temperatura ideale si aggira tra i 90° e i 95°. 

Il tempo di infusione di un tè nero è di massimo 3 minuti in base alla tipologia e al metodo di infusione, mai superare i 3 minuti perché rendereste la vostra bevanda imbevibile. È da preferire sempre acqua pura e leggera che abbia un basso residuo fisso.

La quantità è di circa 2-3 grammi per circa 200-250ml.

Che differenza c’è tra tè nero e tè rosso? 

I tè rossi, così come vengono definiti dalla classificazione cromatica cinese (Hong Cha), appartengono alla categoria dei tè totalmente ossidati (quelli che in occidente vengono definiti neri).

I tè rossi, quindi, non sono altro che tè ossidati provenienti ad esempio da Cina, Taiwan e Corea.

I cinesi chiamano questi tè “rossi” per il colore del liquore, che può variare dal rosso aranciato al rosso rubino.

Qui nasce l'equivoco, infatti gli occidentali li chiamano i loro tè “neri” riferendosi invece alla foglia secca che, essendo totalmente ossidata e poi essiccata diventa di un colore molto scuro, a volte quasi nero (soprattutto nei tè di tradizione britannica).

Cosa significano le sigle che troviamo di fianco ad alcuni tè?

Molte volte ci imbattiamo in alcune sigle di cui non riconosciamo il significato, eccone alcune:

-FOP Flowery Orange Pekoe: Tè composto da germoglio e prima foglia.

-GFOP Golden Flowery Orange Pekoe: si aggiungono i Golden Tips le punte dorate, cioè la punta sottilissima dei germogli con riflessi giallo dorati dopo l’ossidazione.

-TGFOP Finest Tippy Golden Flowery Orange Pekoe: un FOP con una percentuale maggiore di Golden tips.

-FTGFOP Finest Tippy Golden Flowery Orange Pekoe: un FOP dalla qualità eccellente.

-SFTGFOP Special Finest Tippy Golden Flowery Orange Pekoe: in assoluto il miglior FOP.

-SFTGFOP1 Il N.1, indica la prima qualità. 

Quali sono i principali benefici del tè nero?

Il tè nero come le altre tipologie vanta molte proprietà tra cui:

- Ricco di polifenoli ha un’azione antiossidante

- Azione cardiovascolare in quanto molto efficace contro il colesterolo

- A differenza di molti tè, il tè nero nel tempo conserva tutte le sue proprietà

Che cos’è il tè pu’er? 

Il Pu’erh è un tè ottenuto dalla lavorazione di foglie molto grandi coltivate e raccolte tutto l’anno.

Si produce la variante cruda (Sheng), molto delicata, più verde nel carattere, colore e sapore; le foglie sono raccolte, essiccate al sole e pressate per ottenere una stagionatura naturale.

La versione cotta (Shu) viene parzialmente cotta e al fine di

lasciare ancora umidità nelle foglie. Il tè umido viene poi impilato in appositi locali dove batteri naturali creano reazioni che affinano e donano carattere unico al tè.

Gli Sheng hanno un sapore erbaceo, gli Shu sono più corposi con sapori terrosi.

Questo tè fermentato viene prodotto solo ed esclusivamente nella provincia cinese dello Yunnan. È l’unico tè che viene invecchiato: da un minimo di 3 anni e fino, in qualche caso, ai 100 anni.

Si contraddistingue per essere corposo, con note terrose e sentori di muschio, legno, castagna, tabacco e cioccolato.